Con la legge approvata dalla Camera il 20 luglio e in attesa di essere presentata al Senato, gli ITS rinominati ITS Academy divengono una componente strutturale nazionale del sistema educativo italiano: un canale formativo terziario parallelo all’università in continuità con il sistema di istruzione e formazione tecnica e professionale e con i licei, simile a quelli esistenti da tempo in Germania, Francia, Spagna, Svizzera.
Il sistema nazionale che ne deriva è peculiare: a differenza dell’università e degli istituti di istruzione secondaria, non è costituito da un sistema “statale” centralizzato fatto di ordinamenti e di personale docente reclutato con concorsi nazionali ma da un sistema unitario definito da standard e da un coordinamento e finanziamento nazionale, che gode però di una articolazione e di una governance policentrica e flessibile. Programmi e metodologie didattiche continuano ad essere flessibilmente definite in base ai fabbisogni professionali dei territori; sono confermate le competenze delle Regioni su questo canale formativo in particolare sulla programmazione dei fabbisogni; viene ribadito il forte legame con il sistema produttivo. In una parola un sistema nazionale unitario ma articolato territorialmente e tecnologicamente con una governance policentrica.
Il disegno di legge fa un passo importante per fare dell’ITS un sistema integrato di formazione terziaria di livello europeo, superando la sequenza di norme e provvedimenti frazionati che ha caratterizzato lo sviluppo degli ITS. Anche se è una legge che pecca di ipernormazione è però finalmente una legge di sistema.
Il punto chiave è quello di potenziare l’organizzazione, condizione sine qua non per dare esecuzione alle intenzioni del d.d.l. Infatti per lo sviluppo dell’ITS come sistema non basta una legge: oltre a ulteriori norme attuative previste da Disegno di Legge, sono necessari altri due strumenti che non possono essere sostituiti dalla gestione ordinaria: un piano economico per utilizzare il PNRR e un percorso di change management strutturale a più livelli del sistema.
Le aree per progettare e gestire le organizzazioni deputate a fare diventare l’ITS un vero sistema sono: la struttura e il funzionamento degli organi collettivi di governance, quelli degli organi che svilupperanno gli atti attutativi; i presìdi della gestione di finanziamenti, i presìdi della gestione del cambiamento; le strutture dedicate del Ministero e delle Regioni; e soprattutto l’organizzazione delle Fondazioni ITS e delle loro reti. Esse dovranno essere tutte organizzazioni mission driven, ossia guidate dagli obiettivi economici, occupazionali e sociali del PNRR. Organizzazioni che vanno progettate e gestite usando quei modelli, pratiche metodologie evolute e non burocratiche che le scienze organizzative e le migliori organizzazioni ci hanno reso disponibili negli ultimi decenni.
Come in tutte le forme organizzative, il potere e gli interessi che hanno avuto un ruolo negativo nello sviluppo dell’ITS non vanno ignorati o esorcizzati ma potranno essere disciplinati e orientati da una regolazione dei percorsi e delle energie di cambiamento a più livelli per raggiungere gli obiettivi.
Fondazione Irso ha vinto, in ATI con PTSClas, Servizi Formativi Confindustria, D-T-M, Fleurs International, una gara triennale bandita dal Ministero dell’Istruzione per “la ricerca e il supporto come azione di sistema per promuovere la formazione terziaria professionalizzante” . L’ATI ridenominata FORTES , di cui Federico Butera è il Direttore Scientifico , sarà a disposizione del Ministero dell’Istruzione per supportare il Ministero e le organizzazioni che daranno esecuzione alla legge, una volta approvata dal Senato.
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• Leggi Gli ITS come “laboratorio” per sviluppare insieme nuovi lavori e nuove competenze, curata dalla Fondazione Irso (formato PDF, 58 pagine). Dispensa 1/2019 di Assolombarda Convegno di Assolombarda del 29 gennaio 2019, con Mauro Chiassarini, Federico Butera e Sebastiano Di Guardo, Monica Poggio, Chiara Manfredda, Raffaella Caprioglio, Emmanuele Massagli, e Matteo Colombo. Scarica la dispensa
• Vedi intervento di Butera al convegno ADI (Associazione Dirigenti Insegnati)