Le nuove tecnologie sconvolgono l’esistente, ma solo le politiche e la progettazione disegneranno le nuove organizzazioni, imprese, città, società e soprattutto la qualità e quantità del lavoro. Le opportunità che l’effetto esponenziale e combinatorio delle nuove tecnologie insieme alla progettazione integrata e partecipata di organizzazione e lavoro, rendono possibili che la quarta rivoluzione industriale , invece di creare una jobless society, sia capace di coprire i bisogni insoddisfatti del pianeta: alimentazione, ambiente, sanità, educazione, mobilità sono aree in cui soffre una parte degli abitanti del pianeta mentre l’altra parte, nei Paesi sviluppati, maturano nuovi sofisticati bisogni che richiedono servizi di più alta qualità.
Una recensione su Harvard Business Review del libro curato da Enrico Sassoon I futuri possibili, Mind edizioni.
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