Genova colpita deve riprendersi il suo futuro

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La tragedia del crollo del ponte Morandi, insieme alla terribile perdita di vite umane e alle implicazioni sul sistema delle infrastrutture italiane, ha spezzato in due la città di Genova e ha sferrato una dura minaccia economica e psicologica sui genovesi e su chi ama la città e ha rapporti di lavoro con essa.

Genova ha le risorse per ripartire e progettare il suo futuro.

Il Cardinal Bagnasco nella sua omelia ha detto “Dopo la tragedia è l’ora della grande vicinanza. Siamo certi che nel cuore di ognuno stia crescendo per Genova un amore ancora più grande, e che la sua vocazione è scritta nella sua storia di laboriosità e di tenacia, oltre che nella sua posizione di porta fra il mare e il continente. Genova non si arrende“.

Carlo Castellano, fondatore di Esaote e Consigliere Superiore della Banca d’Italia, intervistato da Federico Rampini lancia un appello. “Adesso la città deve riprendersi il suo futuro“.

Roberto Cingolani, Direttore dell’Istituto Italiano di Tecnologia, propone “Subito un piano per non frenare le ambizioni della città“.

Non si tratta solo di ricostruire il ponte e dare le case a chi le ha perse. Genova è un nodo chiave della progettazione dell’Italia del futuro, dei percorsi di Italy by Design. Partiamo dallo “scrigno di competenze e di energie”. Questo vale per i tantissimi cantieri grandi e piccoli aperti in Italia. Questo riguarda tutti.

Ponte Morandi Genova
Ponte Morandi, Genova
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